Cherreads

Chapter 12 - 12

I tre arrivarono finalmente alla stazione e salirono sul treno.

Yuko: "Almeno stavolta siamo arrivati in tempo."

Yelena: "In che senso?"

Toria: "Oh, nulla... lascialo perdere."

Yuko: "Perché, vuoi dire che non ho ragione?"

Toria: "Mettiti a sedere e stai zitto."

Yuko borbottò qualcosa mentre si accomodava, e Yelena rise divertita.

Il treno parti lasciandosi la stazione alle spalle.

Dopo una mezz'oretta, Toria si addormento appoggiata al finestrino, Yuko rimase incantato a guardare il paesaggio fuori, mentre Yelena continuava a leggere quel vecchio libro in cerca di indizi.

Dopo un po', Yuko si voltò verso di lei.

Yuko: "Come mai hai questa passione per le cose strane?"

Yelena alzò un sopracciglio.

Yuko: "Dai, ammettilo... è una passione un po' particolare."

Yelena: "La stessa passione che può salvarti il culo."

Yuko: "Ok, dai... non volevo essere scortese."

Yelena: "Diciamo che da piccola ero affascinata da queste cose. Storie di alieni, fantasmi, misteri... hanno sempre avuto qualcosa di attraente per me."

Yuko la guardò, un po' perplesso.

Yuko: "A me invece hanno sempre fatto un po' paura...

"

Yelena: "Perché sei un cacasotto."

Yuko: "Cosa?! lo non sono un cacasotto! È solo che... quello che non vedo mi intimorisce, tutto qua."

Yelena sorrise, poi guardò Toria che dormiva.

Tornò a fissare Yuko.

Yelena: "Sai, mi stupisce che sia tua figlia."

Yuko: "Perché?"

Yelena: "È troppo sveglia rispetto a te."

Yuko: "Ah-ah, simpatica... Comunque me lo dicono tutti."

Yelena: "Vedi? Allora un fondo di verità c'è."

Yuko: "Avrà preso da sua madre."

Yelena: "Dove si trova adesso?"

Yuko si fece improvvisamente serio. Distolse lo sguardo verso il finestrino, osservando il paesaggio scorrere veloce.

Yuko: "È morta... poco più di un anno fa."

Yelena si fece seria a sua volta.

Yelena: "Oh... mi dispiace. Non volevo-"

Yuko: "Tranquilla. L'abbiamo superata."

Si voltò verso Toria e le accarezzò dolcemente i capelli mentre dormiva.

Yuko: "All'inizio è stato difficile, ma ci siamo abituati. Siamo una bella squadra."

Yelena: "Oh sì, si vede..."

Yuko: "Un incidente. Un ubriaco non ha visto il semaforo rosso. Lei stava tornando a casa con la spesa e..."

Yelena abbassò lo sguardo.

Yelena: "Mi spiace davvero."

Yuko: "È andata così. Però da me ha preso la bellezza e la forza!"

Fece una posa ridicola, mostrando i muscoli.

Yelena lo guardò con un sorrisetto amaro.

In quel momento, un signore si avvicinò fissando Yuko con attenzione. Lui lo notò e si fece di nuovo serio.

Yuko: "Le serve qualcosa?"

Signore: "Oh no, perdonami! Ti ho scambiato per mio nipote. Gli somigli davvero tanto,

giovanotto..."

Yuko: "Ah, capisco. Nessun problema."

Signore: "Scusate ancora. Buona giornata."

Yuko: "Anche a lei."

Yuko si voltò verso Yelena, che stava ancora leggendo.

Yuko: "Hai scoperto qualcosa in quel libro?"

Yelena: "Mmm... no, in realtà. È scritto in una lingua molto antica, non si capisce granché."

Yuko: "E dove l'hai imparata?"

Yelena: "Da sola."

Yuko: "Cosa? Da sola? Come hai fatto?"

Yelena: "Diciamo che da piccola avevo tanto tempo libero."

Yuko: "Ah sì? Come mai?"

Yelena abbassò lo sguardo, improvvisamente malinconica.

Yelena: "Beh, perché...'

"Informiamo i gentili passeggeri che al vagone 5 troverete il bar con snack e bevande."

Yelena: "Ah, finalmente... avevo proprio bisogno di un bel caffè."

Chiuse lentamente il libro, lo ripose nella borsa e si alzò. Guardò Yuko, ancora seduto accanto a Toria.

Yelena: "Ne vuoi uno?"

Yuko: "Oh no, grazie. Ne approfitto per riposare un po. Ho la sensazione che oggi sarà una giornata lunga."

Yelena annuì e si allontanò. Yuko si sistemò meglio sul sedile e chiuse gli occhi, accennando un sorriso mentre osservava Toria

dormire accanto a lui.

Attraversando i vagoni, Yelena raggiunse il bar del treno.

Barista: "Salve!"

Yelena: "Salve, mi fa un caffè per favore?"

Barista: "Subito'"

Il suono familiare della macchina che macinava il caffè la fece sentire, per un attimo, a casa.

Quando la tazzina le venne servita, la prese tra le mani con gratitudine e ne gustò il primo sorso.

Fu in quel momento che due ragazzi entrarono nel vagone. Uno era biondo, l'altro moro, e ridevano tra loro come due ragazzini fastidiosi.

Ragazzo biondo: "Ahaha, giuro che sei un idiota."

Ragazzo moro: "Sì, sì... oh, guarda un po'..."

Il moro puntò lo sguardo su Yelena.

Ragazzo moro: "Cosa ci fa una bella signorina tutta sola qui?"

Yelena ignorò la provocazione e si rivolse al barista.

Yelena: "Quanto le devo?"

Barista (leggermente stranita): "Sono due

euro."

Yelena tirò fuori una banconota.

Yelena: "Tenga pure il resto."

Fece per andarsene, ma il biondo si mise in mezzo.

Ragazzo biondo: "Ehi, bambolina. Stiamo parlando con te."

Yelena: "Sì, vi ho sentito, coglioni."

Si voltò e proseguì verso la porta.

Ragazzo moro: "Che hai detto?!"

Yelena cominciò a correre per il treno.

Ragazzo biondo: "Prendiamola, quella stronzetta!"

Yelena (correndo): "Merda... non riesco mai a starmene zitta, vero?"

Fortunatamente era più veloce di loro. Riuscì ad arrivare a un bagno e si chiuse dentro.

Yelena: "Cazzo... questi idioti non ci volevano.

Maledetti. Addis... come faccio adesso?

Aspetta... qui.."

Frugò nella borsa in fretta. La maniglia della porta cominciò a muoversi.

Yelena: "Cazzo, sono già qui..."

Continuò a cercare. Finalmente trovò lo spray al peperoncino.

Yelena: "Ok... ora apro e glielo spruzzo in faccia."

Si avvicinò alla porta. La maniglia si abbassò ancora.

Yelena: "Uno... due... tre!"

Spalancò la porta e spruzzò con forza.

Yelena: "Prendi questo, bastardo! Brucia, vero?"

Yuko: "Cazzooo! Bruciaaa! Ma che ti prende?!"

Yelena: "Eh? Yuko?! Ma che ci fai tu qui?!"

Yuko: "Dovevo andare in bagno! E tu?! Non potevi rispondere invece di attaccarmi?!"

Yelena: "Pensavo fossero quei due idioti!"

Yuko: "Pensavo fosse solo bloccata, la porta!

Merda, mi bruciano gli occhi!"

Fu allora che i due ragazzi arrivarono correndo.

Ragazzo moro: "Eccola!"

Ragazzo biondo: "Oh sì... ora non scappi più!"

Yelena li fissò.

Yelena: "Merda... e adesso?"

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